Il periodo che va dai 2 anni ai 2 anni e mezzo (a volte anche 3) è definito "l'età dei no".
Il continuo opporsi a tutto, così come la costante volontà di disobbedire e fare di testa propria sono la conferma che il piccolo sta crescendo nel migliore dei modi.
Posto questo, per i genitori è irrinunciabile trovare il modo di destreggiarsi tra due necessità: quella di convincerlo ad assecondare le richieste che permettono di mandare avanti la giornata (mettere le scarpe, infilarsi nella vasca da bagno, indossare il cappotto, ecc.) e quella di non esercitare un'esagerata autorità, col rischio di frenare il processo che conduce il bambino all'autonomia.
Non è questa l'età più adatta per insegnare al bimbo l'obbedienza cieca: costringerlo a fare un mucchio di cose contro la sua volontà potrebbe addirittura sortire l'effetto contrario a quello voluto.
E' molto meglio, allora, giocare d'astuzia.
Un esempio: non vuole infilare il cappotto? Si può fingere di metterlo al suo orsacchiotto: è probabile che a quel punto il bambino accondiscenda ad indossarlo.